UN'ASCESA INARRESTABILE

Innato spirito imprenditoriale e spiccato fiuto per il business, Mino D’Alonzo è un vero e proprio "mago" che riesce a trasformare in oro tutte le attività che tocca.

 

Il suo format Bacio di Latte, che ha creato dopo anni di gavetta nel mondo del bar e della ristorazione, è un’innovativa caffetteria e pasticceria nel cuore della città e propone dolci tipici americani rivisitati secondo il gusto italiano. Grazie anche all'intuizione di coinvolgere un gruppo di mamme non professioniste, vere appassionate di pasticceria, il successo dell’attività è stato da subito travolgente: oggi conta nove punti vendita e quasi 200 dipendenti.

L’ultima fatica di Mino è il Bar Jérôme, forse la sua creatura più preziosa.
Nato dalla ristrutturazione dello storico Bar Savoia, non è solo una caffetteria ma un nuovo concept che riprende la tradizione e la rinnova, con un ambiente elegante dove ogni dettaglio è curato e l'offerta di prodotti rigorosamente d’eccellenza.


Qui, dietro al banco e nel servizio ai tavolini è impegnato un team affiatato: la vera forza di D’Alonzo, che dedica una parte significativa del proprio impegno alla formazione dei suoi dipendenti.

L'imprenditore pugliese non si stanca mai di ripetere che “per diventare grande devi stare con “i grandi". Per questo ha scelto illy come partner. I valori sono gli stessi: lavorare per la crescita senza mai dimenticare l’emozione, la passione e la ricerca della qualità. Oltre all’espresso, nei suoi locali i clienti possono trovare gli altri marchi del Gruppo illy: un’offerta a 360 gradi.


Mino D'Alonzo è l'esempio di come da banconista si possa diventare un imprenditore di successo, con lo sguardo sempre rivolto al futuro e l'ambizioso sogno di arrivare in tutto il mondo con le proprie idee.

Qual è stata la richiesta più strana che abbia ricevuto?

Una "non richiesta": alcuni clienti che hanno ordinato da mangiare, ma si sono portati dietro le bevande.

 

A chi ha sempre sognato di offrire il caffè o uno dei suoi dolci?

A mia mamma. Passiamo poco tempo insieme.

 

Il cliente ha sempre ragione. Ma quando non ce l’ha?

Quando diventa prepotente.

 

Come definirebbe il suo rapporto con la macchina da caffè? Come è cambiato nel tempo?

Oggi, rispetto a quando ho iniziato io, si ha la possibilità di imparare a fare il caffè perfetto tramite una vera e propria scuola.

Al bar che tipo di cliente è?

Un cliente poco esigente.

 

Ora di punta: confusione, calca al bancone, rumori, cellulari che suonano, tante richieste e tutti hanno fretta. Come si lavora sotto pressione?

È difficile lavorare sotto pressione. La vera bravura e professionalità di un banconista si vede in questo momento.

 

C’è un aspetto del suo lavoro che non le è proprio mai andato giù?

Nessuno. Amo il mio lavoro in tutte le sue sfaccettature.

 

Quanti caffè beve al giorno?

Sei o sette. Solo illy!

Che cosa sognava di fare da bambino?

Quello che faccio: l'imprenditore!

 

A casa sua, chi prepara il caffè?

Io. E lo porto a mia moglie quando si sveglia.

 

Che consiglio darebbe a un giovane che vuole intraprendere un'attività?

Porsi un obiettivo, focalizzare tutte le energie e le risorse per realizzarlo e percorrere la strada intrapresa con tenacia.

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