PIACEVOLEZZA,
IN OGNI SENSO

Il caffè e i cinque sensi

Dentro una eccellente tazza di caffè espresso si trovano interi mondi: basta un po’ di concentrazione per scoprirli. Degustare, infatti, significa gustare con consapevolezza, integrando piacere sensoriale e godimento intellettuale.
Significa intercettare le sfumature dell’aroma e del gusto, viaggiando con memoria e fantasia.

Olfatto

Una prima ondata di aromi si sprigiona quando il caffè è attorno agli 80° e viene mescolato per permettere che il profumo, superando lo strato di crema, si diffonda nell’aria. Sono note fresche e leggere di fiori e frutti, dal gelsomino alla mandorla.
Una seconda ondata arriva dopo l’assaggio, quando la percezione retronasale restituisce aromi più decisi come il burro, il pane appena sfornato, il cioccolato. È ciò che nel linguaggio quotidiano chiamiamo “sapore”.

Gusto

Siamo attorno ai 65°, la temperatura ideale per assaggiare.  È meglio non alterare il gusto con l’aggiunta di zucchero. Un espresso perfetto ha già il giusto equilibrio di note dolci, amare e acide.  Basta un piccolissimo sorso per apprezzarne la pienezza.

Tatto

Insieme all’aroma, è il “corpo” a distinguere l’espresso da ogni altra preparazione e ad offrire una sensazione piacevole di cremosità e morbidezza, vellutata e carezzevole.

Udito

Un ottimo espresso spesso viene accostato, per metafora, a un brano musicale, composto di… note aromatiche.
Concentrandosi sulla sensazione interiore dell’armonia, la si può anche sentire e ascoltare: ciascuno scoprirà il proprio tono.

Vista

Un espresso perfetto si riconosce al primo sguardo.
La tazzina di porcellana bianca incornicia la crema: una trama sottile nei toni del nocciola, percorsa da leggere striature rossastre.
Se la crema è marrone scuro, con un bottone bianco o un buco nero al centro, c’è qualcosa di troppo: il tempo di estrazione troppo lungo, la macinazione troppo fine, oppure temperatura e pressione sono troppo alte.
Se la crema è chiara e inconsistente, è il contrario.