UNA RINASCITA COINVOLGENTE

In alcune fotografie di Giugliano in Campania degli anni ’70, centinaia di persone sono radunate attorno a un locale con le pareti di ferro e vetro dall’architettura caratteristica, nella piazza centrale. Per decenni, prima che nel 2012 venisse chiuso, quel luogo aveva rappresentato un autentico centro di aggregazione, per la popolosa cittadina a pochi chilometri da Napoli, e oggi finalmente è tornato a essere un punto di riferimento. Ogni giorno, dall’apertura alle 6 fino alla chiusura all’1, il “nuovo” Chalet attira una clientela eterogenea, con un’offerta che va dalla pasticceria alla gelateria e dalla cucina ai cocktail, tutto rigorosamente di produzione propria, oltre alla salumeria e a una raffinata selezione di vini.

Questo successo si deve al coraggio di Giuseppe Rispo, il giovane imprenditore che nel 2015 ha partecipato soprattutto per sfida al bando per la riapertura dello storico locale, indetto dal Comune, e che lo ha vinto anche se alle spalle non aveva esperienza alcuna nel mondo del bar – o forse proprio per questo: “ero tabula rasa, non avevo pregiudizi, non avevo presunzione. E quindi sapevo ascoltare”.

La riapertura dello Chalet, poche settimane prima del giorno di Natale del 2016, è stata il risultato di un vero tour de force, ma oggi le stesse persone che avevano giudicato temeraria l’impresa ringraziano Giuseppe per averlo riportato al centro della vita sociale della città.
Ingegnere civile per formazione, la precedente esperienza di Giuseppe nell’azienda edile di famiglia si fa notare in ogni dettaglio dell’accurata ristrutturazione: la ricerca dei materiali, l’uso del marmo e soprattutto i rivestimenti bianchi e blu, ispirati agli interni delle cappelle della chiesa del paese.
Dal punto di vista dell’offerta, il locale si distingue per la scelta di prodotti sempre eccellenti, a cominciare dal caffè illy, selezionato da Giuseppe dopo una “spedizione” a Trieste insieme a suo padre, che per la tazzina nutre un vero culto, tipicamente campano. In illy lo Chalet non ha trovato solo un fornitore, ma un vero compagno di viaggio, e un affiancamento in ogni aspetto della sua attività fin dal primo progetto.

L’anima dello Chalet, però, è il suo staff: un team di 16 persone capitanate dal fidatissimo Tommaso, scelte per le loro potenzialità e accomunate da una grande passione. Il loro entusiasmo ha portato il locale a essere selezionato tra i migliori bar di Italia dal Gambero Rosso ad appena un anno dall’apertura. È bello osservarli, all’ora di punta, mentre si muovono con la perfezione di un orologio: tutti allo stesso bit, ama dire Giuseppe che nel (poco) tempo libero fa anche il dj.
Rispo sta già pensando ad allargare il suo laboratorio di pasticceria, a pochi metri dal locale, ad aumentare le attività di formazione del personale, a rafforzare la comunicazione e ad alzare ancora l’asticella della sua offerta, fino al più piccolo dettaglio, per raggiungere il livello che vuole, uno standard da “stellato”. Considerato che della sua nuova attività non c’è davvero niente che non lo appassioni e non stimoli la sua creatività (i decori dei bellissimi piatti di ceramica di Vietri che ornano i tavoli li ha creati lui stesso!) sicuramente lui e la sua squadra hanno in serbo molte sorprese per il pubblico di Giugliano.

A chi ha sempre sognato di offrire un pranzo o una cena?
A mio nonno, che non c’è più. Sarei stato curioso di fargli vedere lo Chalet.

Il cliente ha sempre ragione. Ma quando non c’è l’ha?
Quando è maleducato, soprattutto con il personale.

Come definirebbe il suo rapporto con la macchina da caffè? Come è cambiato nel tempo?
Il caffè me lo faccio fare sempre da Francesco, il nostro campione! È bravissimo anche nella latte art. Però ogni tanto mi diverto a farmi un caffè, per vedere se miglioro…

Al bar che tipo di cliente è?
Io sono un cliente molto difficile. Per questo lo Chalet è così! Cerco un servizio molto attento, che ti metta a tuo agio.

Ora di punta: confusione, tanti clienti, tante richieste. Come si lavora sottopressione?
Ci si diverte! Io e i miei ragazzi adoriamo la confusione. Il rumore delle tazzine, dei piattini, è il rumore che piace a noi.

C’è un aspetto del suo lavoro che non le è proprio mai andato giù?
Nessuno. Adoro tutto. Sono orgoglioso di essere stato il primo a pulire il bagno dello Chalet.

Cosa sognava di fare da bambino?
Ero un bambino anomalo, non ho mai voluto i videogiochi, ero un appassionato di Lego e Meccano.

Qual è il consiglio più prezioso che abbia ricevuto sul lavoro?
Moltissimi consigli di mio padre, anche se non lo sa.

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